GAIA RACCONTA LA SUA ESPERIENZADI ATLETA TOP-STUDENTE TOP ALL’UNIVERSITÀ DELL’INSUBRIA

Riusciremo a rendere più agevole e qualitativamente migliore la vita universitaria degli atleti (anche canoisti) già arrivati ad alti livelli, magari internazionali, oppure in procinto di diventarlo?È la sfida che l’Università dell’Insubria di Varese lancia, proponendosi come polo attrattivo per una nuova esigenza che – anche in Italia – non possiamo più negare, se non sottovalutando i giovani talenti dello sport agonistico.

Il workshop di Martedì 11 Aprile, organizzato dal quotidiano La Prealpina (e che avrà cadenza annuale, proprio per approfondire con una linea di continuità argomenti concreti), è stato un momento importante di confronto di esperienze diverse, ma anche occasione per rafforzare l’intento comune dello sport e della scuola nel lavorare nella medesima direzione.

Un ringraziamento va all’editore del quotidiano varesino, Daniela Bramati e il direttore Maurizio Lucchi.

Il professor Alberto Coen Porisini, Rettore dell’Ateneo varesino l’ha sostenuto senza mezzi termini: “I ragazzi meritevoli nell’agonismo non avranno certamente sconti di impegni accademici, ma col raggiungimento di profitti scolastici determinati potranno godere di crediti, possibilità di variazione del calendario esami, borse di studio, ecc”. Quattro sono le Federazioni che già hanno costituito college presso l’Insubria: Atletica Leggera (presente con Silvano Danzi), Canottaggio (con Giovanni Calabrese), Tiro con l’arco (con Mariangela Casertelli) e Sport Invernali (con Giuseppe Gazzotti). I primi risultati sono stati entusiasmanti, ascoltando anche le esperienze degli atleti universitari che hanno partecipato alle Universiadi.

Un notevole lavoro organizzativo che ha come riferimento istituzionale Eugenio Meschi, presidente del CUS Insubria.

La nostra Gaia Piazza è stata invitata da Antonio Triveri, responsabile dei Servizi Sportivi de La Prealpina e regista dell’evento, a raccontare la sua esperienza.

Gaia, reduce anche dal prestigioso premio del Coni Nazionale per la sua “Dual Career”, ha parlato delle difficoltà nel far collimare gli impegni di studio con le trasferte gara, soprattutto per gli impegni internazionali, europei e mondiali. “Si può fare – ha detto – sebbene a volte sarebbe servito un aiuto, almeno nello spostamento della data di un esame”. Attualmente Gaia insegna presso l’Istituto superiore Paolo Frisi di Milano, ma ha compiuto un ciclo impeccabile di studi in Scienze Motorie (110 e lode), mantenendo sempre un alto profilo agonistico, con decine di titoli italiani, partecipazione a Europei e Mondiali. In autunno sarà in Cina, per la Coppa del Mondo Maratona, invitata con altri due canoisti italiani, Filippo Vincenzi e Marco Darhen, per i risultati conseguiti nel 2016.

Il Vicepresidente del Comitato Lombardo Fick, Maurizio Lenuzza, ha sottolineato come negli ultimi anni il rapporto scuola-sport sia divenuto sempre più forte e vicendevolmente proficuo. “Nelle nostre associazioni riscontriamo una tendenza crescente di eccellenze sportive e scolastiche, anche iniziando a giovanissima età, fra i dodici e i quattordici anni. Un segnale importante, che testimonia come lo sport aiuti lo studio e lo studio aiuti lo sport nella formazione di un’apertura mentale, fondamentale anche nella preparazione atletica”. Riguardo alle prospettive della formazione dei college univesitari e in particolare per la canoa, ha detto: “La formazione dei college è un messaggio estremamente concreto per i ragazzi, ma anche un segnale forte per le famiglie, da sempre preoccupate della convivenza scuola-sport. Per quanto riguarda la canoa, siamo in una fase interlocutoria con il Cus Insubria, come ha ricordato il dottor Meschi nel suo intervento e spero si possa arrivare presto a definire una collaborazione”.

D.A.

 

 

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