Quattro atleti sestesi nella selezione regionale

Da Lombardia Oggi del 2003/03/18

2003-03-18

(n. f.) Ci saranno anche quattro canoisti sestesi nella rappresentativa della Regione Lombardia che parteciperà alla finale nazionale del meeting pre-canoistico di Castelgandolfo ad aprile. A Omegna si e disputata la fase interregionale nord, al termine della preparazione invernale in palestra, riservata agli “allievi” nati nel 1997/92, “cadetti” A 1990 e “cadetti” B 1989. La gara prevedeva un percorso in palestra con otto esercizi diversi per gli “allievi” e dodici per i “cadetti” seguito da una corsa su pista, 1.200 metri per gli “allievi” e 2.000 per i “cadetti”. Erano presenti le rappresentative regionali di Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli che si disputavano i due posti in palio per le finali nazionali di Castelgandolfo del 17 e 18 aprile prossimi. La squadra lombarda, decisa dalla selezione tenutasi a Sesto Calende il 9 febbraio scorso e da alcune sostituzioni per malattia ed infortunio, era composta dai “cadetti” A Marzio Balzarini e Beatrice Besozzi, dagli Allievi Francesco Garini e Gaia Piazza del Circolo Sestese Siai Marchetti sezione canoa e dai “cadetti” Roberta Micoli e Nicolas Zaffanelli della Canottieri Baldesio di Cremona. Dopo una modesta prova in palestra, solo il terzo posto, la rappresentativa lombarda recuperava brillantemente nella corsa terminando seconda dietro quella piemontese e precedendo di un solo punto quella friulana al termine di una combattutissima lotta testa a testa, guadagnando così la finale nazionale a Castelgandolfo. Il prossimo appuntamento canoistico lombardo è a Sesto Calende domenica 30 marzo per la gara di 2.000 metri in canoa per “allievi e “cadetti” abbinata al campionato lombardo di maratona per tutte le altre categorie.

CANOA: campionesse d’italia

Da Sesto Calende Informazioni del 2001/06/01

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Una gara semplicemente spettacolare e con un colpo di scena finale degno del miglior film a lieto fine. I protagonisti o meglio le protagoniste, noi, Chiara Crenna e Stefania Butera, in altre parole…il K2 Campione d’Italia (wow…che effetto ci fa ancora questa frase!). Pisa, 20 Maggio 2001. Fa un caldo quasi torrido, ma c’è un po’ di vento. Ci aspettano 12 km e 200 mt. di maratona… Siamo piuttosto fiduciose; non sottovalutiamo nessuno, però conosciamo il nostro valore. E così la gara comincia. Subito dopo la partenza ci posizioniamo al terzo posto a ridosso dei primi due equipaggi (delle agguerritissime società di Padova e di Cremona) che continuano a scambiarsi il primo posto. Il distacco con i primi due equipaggi aumenta con il trascorrere dei chilometri, ma la maratona è lunga, e poi come dice il nostro saggio allenatore Andrea Baglioni: “La gara è finita solo quando si è arrivati al traguardo, non prima” (quante volte l’avrà ripetuto quel giorno?). Mancano 3 Km circa all’arrivo; non dovremmo dirlo, ma ammettiamo che di speranze di conquistare il titolo italiano in quel momento ne avevamo veramente poche, visto che il vantaggio accumulato dai primi due equipaggi era importante; però non volevamo accontentarci di un terzo posto senza combattere, senza averci nemmeno provato; quindi aumentiamo nettamente il ritmo e in 2 Km circa recuperiamo le due imbarcazioni di testa. Il tifo degli spettatori si fa sempre più eccitato, perchè e meno di 500 mt. dal traguardo tre equipaggi sono allineati, e tutti “puntano” al primo posto, ma… all’improvviso a circa 200 mt. dall’arrivo gli altri due equipaggi hanno un cedimento e rallentano per qualche secondo. Siamo in testa, il traguardo è sempre più vicino, le nostre avversarie provano a rimontare ma non c’è nulla da fare perchè anche noi aumentiamo il ritmo sfruttando tutte le energie che ci sono rimaste. Vinciamo con un distacco di 7″ dalla Canottieri Baldesio di Cremona e di 9″ dalla Canottieri Padova e con il tempo totale di 1h 01′ 42″. E’ stato favoloso… non sappiamo descrivere la gioia che abbiamo provato, perchè non crediamo esista la parola giusta. Era da più di 20 anni che la nostra piccola società non vinceva un Titolo italiano, speriamo che la nostra non sia una isolata eccezione, ma l’inizio di una lunga serie.